Il fisico.
Con le vittorie sempre più frequenti di veri e propri atleti nelle gare internazionali, si può certamente affermare che anche il golf abbia voltato pagina passando da disciplina in cui si riteneva che fosse solo il talento a fare la differenza, a sport in cui anche la componente fisico-atletica riveste un ruolo determinante.
Non solo nella singola performance ma, soprattutto, per chi abbia intenzione di mantenere alto il rendimento nell’arco dell’intera stagione. Senza pensare di emulare i campioni, per quanto riguarda l’esercizio fisico posso consigliare a tutti di vincere la pigrizia e iscriversi in una palestra dove fare un buon lavoro di preparazione con circa tre ore a settimana e, dopo un paio di mesi, notare miglioramenti importanti.
Fermo restando che sarebbe preferibile affidarsi a un programma personalizzato e all’aiuto di un personal trainer, ritengo comunque, di fondamentale importanza per tutti, sia un lavoro aerobico che lo stretching combinato con esercizi di mobilità articolare.
La capacità aerobica è fondamentale per non accusare la fatica nelle buche finali di ogni giro. Si migliora facendo corsa, camminata in salita, cyclette o cross trainer (Foto 10 e 11). Cominciate con una ventina di minuti e cercate di incrementare gradualmente i livelli di difficoltà e la durata fino a raggiungere 50/60 minuti. Questo aiuterà a essere meno stanchi e più lucidi fino alla fine delle 18 buche.